PREMESSA…

Buongiorno a tutti. Anche oggi voglio raccontarvi la mia ultima lettura. Quando ho iniziato a leggere sul serio o meglio quando ho iniziato a capire che la lettura era una delle cose più belle della vita, il mio genere preferito erano i polizieschi, i thriller ed i gialli in generale. Rimanevo ore e ore incollata ai libri per sapere chi fosse il colpevole, come venivano svolte le indagini, come si comportavano i protagonisti e qualche volta anche a cercare di scoprire da sola il cattivo della situazione. Dopo averne letti davvero tanti però ho capito che il genere mi annoiava un po’. Non voglio essere fraintesa ma dopo due o tre anni di soli gialli mi sembravano tutti uguali e ho deciso di variare un po’ i miei generi di lettura. Ma ci sono alcuni scrittori che con i loro personaggi e le loro storie mi sono sempre rimasti nel cuore. Uno tra questi è proprio Michael Connelly. Sarà perché è stato uno dei primissimi che ho letto, sarà perché è uno scrittore che produce molto ma mi sono affezionata al suo personaggio Harry Bosch. Dopo i suoi primi romanzi, nella mia mente, ho iniziato anche a dare un aspetto fisico al suo personaggio principale. Gli ho dato una corporatura, una fisionomia e ogni volta che leggevo un libro di Connelly ho usato quelle immagini per ricordarmi il detective Bosch.

Sarà per questo motivo che quando ho visto la serie tv non mi è piaciuta per niente e, dopo le prime tre o quattro puntate, ho abbandonato la visione…l’attore non era uguale al mio Harry Bosch, quello che avevo immaginato, e quindi anche gli episodi per me non erano credibili al cento per cento perché per me non era lui il protagonista ma quello che mi ero fatta nella mia mente.

Comunque era da tanto tempo che non acquistavo un romanzo di Connelly primo perché il costo non è poi così basso e poi perché impiego davvero poco tempo a leggerli e mi sembra sempre di spendere troppo per il poco tempo che mi tiene impegnata. La settimana scorsa ho ricevuto un pacco dal Club degli Editori. Sono un po’ arrabbiata per questo in quanto non avevo ordinato nulla ed ero intenzionata a restituirlo e a iniziare con le lamentele. Però la curiosità era tanta, volevo sapere cosa contenesse così ho aperto un pochino la scatola per capire che libri mi avevano inviato a tradimento. Quando ho visto che uno dei due romanzi era di Connelly non ho resistito e ho tenuto il pacco, pagato il bollettino, e iniziato subito la sua lettura…

TRAMA…

Dopo tantissimi anni di onorato servizio nello LAPD, Harry Bosch è stato collocato a riposo. La sua reazione non è stata delle migliori soprattutto per come l’hanno trattato dopo tutto quello che aveva fatto per loro e per la popolazione di Los Angeles. Sua figlia è ormai adulta ed è al college e lui è rimasto solo e non riesce a stare con le mani in mano anche se adesso ha 65 anni, non è più agile e scattante come un tempo, ma la sua mente è ancora lucida e attiva come una volta. Quindi ha deciso di lavorare per la polizia di San Fernando una piccola sede dell’area di Los Angeles. Il suo compito è di scavare nel passato di vecchi casi irrisolti da anni e di cercare nuovi indizi per vedere di risolverne il più possibile. Vengono chiamati “casi freddi” in quanto ormai è trascorso troppo tempo da quando sono successi. Il suo ufficio, se così si può chiamare, è una vecchia cella di detenzione e come scrivania ha una porta scardinata appoggiata su due cavalletti ma a lui va bene così, non vuole mollare il suo lavoro da detective ma non vuole nemmeno essere preso nel mirino del LAPD ancora una volta. Vuole fare il suo lavoro ed essere lasciato in pace.

Era da tanto tempo che la polizia di San Fernando non veniva chiamata per un omicidio, solitamente facevano multe, davano la caccia a qualche spacciatore, risolvevano i casi più deboli di tutta la polizia. Ma quando due farmacisti, padre e figlio, della piccola città vengono trovati uccisi nel loro negozio, il suo nuovo capo chiede ad Harry di aiutarlo. Ad affiancarlo c’è la detective Bella Lourdes una persona con cui Bosch è sempre andato molto d’accordo e si fida di lei e del suo lavoro in polizia. Dai “casi freddi” il nostro detective si ritrova sotto copertura come drogato in cerca di pastiglie, fino ad arrivare a essere reclutato come acquirente di grandi quantità di pillole antidolorifiche come l’ossicodone per una gang che guadagna tantissimo da questi spacci.

Bosch è intenzionato a risolvere il caso nel migliore dei modi ma ha una distrazione non da poco a cui deve trovare una soluzione entro nove giorni. Circa trent’anni prima Bosch ha arrestato e assicurato al braccio della morte uno uomo che stuprava e uccideva delle donne, Preston Borders. All’epoca il DNA non era famoso come ora e spesso si ricorreva più agli indizi che alle prove di laboratorio. Così Borders ha presentato un ricorso. Sembra che ci siano nuove prove non trovate trent’anni prima che indicano la sua innocenza. Questo significa che il detective che si è occupato del caso, Bosch, ha sbagliato e deve risarcire i danni a Borders. Ma soprattutto rischia di essere il poliziotto che ha mandato in prigione un innocente per un lungo, lunghissimo periodo. Con l’aiuto del suo fratellastro e avvocato Mickey Haller ha quindi un tempo irrisorio, nove giorni, per smontare il nuovo caso e trovare altre prove che indicato la colpevolezza di Borders. Nessuno dei suoi vecchi colleghi sembra credergli, sono tutti concentrati sulla prova del DNA che non era comparsa nel primo processo e quindi tutti credono che Bosch abbia veramente sbagliato e lui vuole solamente salvare il suo onore e non fare uscire un omicida colpevole..

CONCLUDENDO…

Secondo il mio modesto parere Michael Connelly non sbaglia mai. Mi piace il suo modo di scrivere, mi piace come descrive i suoi personaggi, con pochi aggettivi ma che ti sembra di avere al tuo fianco durante la lettura. Adoro il fatto che il suo protagonista avanzi con l’età come tutti noi esseri umani in carne ed ossa. Non ci si annoia mai a leggere un suo scritto. Ci sono poche descrizioni inutili, tutto è raccontato per un motivo così il lettore non si perde anche perché ci sono diverse vicende e tanti personaggi ma non ho fatto nessuna fatica a tenere il filo anche se l’ho letto in momenti differenti e non tutto in una volta. Che dire di più, mi è piaciuto davvero tanto e credo che finchè questo scrittore produrrà io non smetterò mai di leggere le storie del mio detective preferito Harry Bosch. Quindi ne consiglio la lettura.

Spero di avervi aiutati nella scelta della vostra prossima lettura. Un abbraccio

Romina

Una risposta a "DOPPIA VERITA’ (MICHAEL CONNELLY)"

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