PREMESSA…
Buon giovedì a tutti. E anche questa settimana ho la mia ultima lettura da raccontarvi. Ho aspettato ben due giorni prima di scrivere qualcosa perché dovevo metabolizzare quello che ho combinato. Come vi ho già detto gran parte dei romanzi che leggo sono sull’eReader. Ho quasi finito lo spazio utile in casa dove stipare i libri e mio marito si rifiuta di costruirmi un’altra libreria quindi da parecchi anni mi sono ingegnata con il Kobo. Avere un romanzo cartaceo e uno su un lettore sono due cose differenti. Di quello cartaceo mi ricordo sempre benissimo la copertina, il suo peso, i caratteri con cui è scritto mentre con il Kobo no. E’ difficile che apprezzi una copertina visto che gli ebook che leggo sono sempre in bianco e nero, il carattere lo scelgo io e quindi, per evitare di leggere lo stesso libro due volte, ho deciso di stilare un elenco suddiviso per autore in excel dove, ogni volta che finisco un romanzo, lo inserisco mettendo anche le stelline quando mi è piaciuto.
Visto che spesso sono fuori casa ho deciso di scaricarmi anche un app per il cellulare che si chiama My library dove faccio la stessa cosa questa volta però classifico i libri a seconda del titolo. Ma a voi cosa interessa? In questo momento dovrei parlare di Nero come il ricordo e non dei miei metodi di catalogazione delle letture ma voglio rendere partecipi anche voi di quanto sono brava con le parole ma i fatti indicano l’esatto contrario. Dopo aver scelto Nero come il ricordo tra tutti i romanzi che mi hanno ceduto in formato ebook, ho iniziato subito le prime pagine. La premessa mi sembrava un po’ fantasy (genere che non amo particolarmente) ma, dopo le prime pagine, ha iniziato a piacermi molto. Infatti ho impiegato pochissimo tempo a leggerlo, la storia, i personaggi e gli avvenimenti mi intrigavano sempre di più e non vedevo l’ora che finisse per arrivare a capo del mistero. Quando sono arrivata alle ultime trenta pagine ho avuto una specie di illuminazione. Mi sembrava di ricordare qualcosa del finale. Subito ho pensato di aver visto un film con quella trama, di aver trovato il colpevole da sola e, invece, ho riguardato la mia lista di letture sul telefonino e mi sono accorta che avevo catalogato il libro sbagliando a scrivere il titolo ma che l’avevo già letto nel 2018.
Certo leggo un sacco di romanzi, circa un centinaio all’anno e non posso ricordarmi di tutti soprattutto se si tratta di thriller che a parte la suspence lasciano poco alla fine della lettura, ma arrivare a 200 pagine e non accorgermi di averlo già letto non mi era mai successo. Solitamente dopo i primi capitoli mi ricordo sempre di qualcosa e accantono il libro ma questa volta proprio mi sono vergognata di me stessa. E’ vero che, con l’avanzare dell’età, la memoria piano piano rallenta ma da me non me lo sarei mai aspettata. Non volevo nemmeno scrivere questo commento perché ero ancora arrabbiata con me stessa. Ma, visto che si tratta di un bel thriller a risvolti anche psicologici, ho deciso di raccontarvelo ugualmente e di raccontarvi anche le mie avventure o meglio disavventure….
TRAMA…
Hayley è una bellissima bambina con i capelli biondi che ha due genitori che le vogliono molto bene e che tengono a lei. Abitano in una casetta di legno vicino ad un bosco. E’ una abitazione molto particolare ma, visto che il papà, è un artista la loro famiglia è contenta così. Una sera come tante Hayley ed il papà vanno a fare un giro nel bosco. Mentre sentono un grido agghiacciante e il papà va a vedere cosa sia successo Hayley rimane sola tra gli alberi. Ma la bambina non ha assolutamente paura anche perché vede un pagliaccio venirle incontro. Hayley ha anche un pupazzo a forma di pagliaccio e non lo lascia mai andare quindi per lei quella figura le è amica. Hayley gli chiede subito se sia stato il suo papà a mandarlo lì per tenerle compagnia ed il pagliaccio annuisce così la bambina lo prende per mano e si avviano tra le fronde degli alberi al buio nella foresta.
Hayley sparisce. Dopo varie ricerche viene trovata bruciata e senza testa a un mese dalla sua scomparsa ma del colpevole non si è mai saputo nulla, soltanto tante congetture. I vicini sono stati interrogati ma sembravano avere un alibi ed i genitori non avevano nessun nemico che potesse far del male alla loro amata figlioletta. La coppia, rimasta senza la loro gioia di vivere, decide di lasciarsi e ognuno di loro percorre un proprio sentiero nella vita.
Caroline, la moglie, si risposa e ha altri due figli, un maschio ed una femmina mentre l’ex marito è rimasto quello di sempre: vive nella stessa casetta di legno e cambia le donne come se si cambiasse la camicia ogni mattina. Sono trascorsi vent’anni ma nessuno dei due ha mai dimenticato la loro piccola Hayley.
Proprio la mattina della vigilia di Halloween Caroline crede di impazzire. E’ andata a trovare una sua amica e, nel magazzino del suo negozio, le sembra di sentire la voce di Hayley che la chiama. Lei non ci crede, pensa sia frutto della sua fantasia, ma iniziano a verificarsi strani eventi attorno a lei. Primo tra tutti la mattina, dopo la festa di Halloween per tutte le strade della sua città, la figlia di otto anni le racconta come è andata la sua serata. Le dice che ha conosciuto una bambina vestita da pagliaccio di nome Hayley un po’ più giovane di lei e che hanno riso e chiacchierato tutta la serata. Coincidenza? Per Caroline no. Poi misteriosamente riappare a casa Twinkle, il pupazzo pagliaccio preferito da Hayley, che Caroline aveva cucito lei stessa a mano e regalato alla figlia ma che, dopo la sua scomparsa, era stato gettato come del resto tutte le altre sue cose. E da quel giorno le cose non sono più come prima.
Pamela, l’unica persona che ha visto Hayley dopo la sua scomparsa, legata e imbavagliata sul sedile posteriore di una vecchia automobile, ma che non ha mai testimoniato per questo viene trovata con il collo tagliato nella sua casa a cui è stato appiccato anche un incendio. E questo è solo l’inizio… altri delitti, altre aggressioni colpiscono quasi tutte le persone che in un modo o nell’altro erano collegate a Hayley…e Hayley sembra quasi che sia tornata in vita…
IL MIO PARERE…
Beh visto che l’ho letto due volte direi che questo libro ed il suo titolo mi rimarranno impressi nella mente per molto molto tempo. Non ho mai riletto un libro…ci sono così tanti bei romanzi che ancora non conosco che perdere tempo con una rilettura mi sembra una cosa ingiusta almeno secondo il mio modesto parere. Ma alla fine direi due cose…l’errore mi è servito per il futuro e comunque visto che il romanzo mi è piaciuto alla fine non ho fatto un errore così madornale. Forse la prima volta non l’avevo letto molto attentamente, forse la mia memoria in quel periodo era un po’ ballerina ma non posso dire che non si tratta di un bel thriller psicologico.
I personaggi sono bene delineati anche quelli che compaiono solo per poche pagine, il modo di scrivere di Carlene Thompson è scorrevole e semplice da assimilare e il ritmo del romanzo è molto incalzante. Succede sempre qualcosa ed il lettore non ha tempo di annoiarsi mai. E il finale un po’ fa riflettere sui rapporti interpersonali in genere e su quelli con i figli in particolare.
Mi sento di consigliarne la lettura (magari ne basta una!!!) a chi ama stare con il fiato sospeso e a chi ama i thriller un po’ particolari. Spero di avervi aiutati nella scelta del vostro prossimo romanzo. Un abbraccio
Romina
A me succede coi libri che prendo in prestito alla biblioteca. Ne vedo uno che mi sembra interessante, lo sfoglio, sono sicura di non averlo già letto, lo prendo, torno a casa, inizio la lettura e… all’improvviso mi torna in mente tutto! Questo mi succede però solo coi gialli o thriller, che mi piacciono molto, ma che non sempre mi lasciano un ricordo forte. Anch’io leggo tanto e magari sarà per quello… o perché sto diventando vecchia…
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