L’isola delle camelie (Tabea Bach)

CHIACCHIERIAMO UN POCHINO…

Buongiorno a tutti. Anche oggi sono qui con voi per raccontarvi la mia ultima lettura. Sebbene abbia centinaia di libri in formato ebook che mi aspettano per essere letti, quando vedo una libreria la prima cosa che faccio è entrare. Mi piace perdermi tra gli scaffali, annusare l’odore dei libri e, se c’è qualche offerta, di sicuro non me la lascio sfuggire. Non sono una persona che segue le letture di massa o quelle del momento, sì certo leggo i commenti a molte letture ma di solito i miei acquisti sono fatti in modo compulsivo. Come del resto reagisco a qualsiasi cosa nella vita di tutti i giorni. Questo non significa che io sia dalla parte della ragione è ovvio, alcune volte se ci avessi pensato bene, non avrei fatto molte scelte ma oramai alla mia età credo di poter modificare molto poco il mio modo di fare.

L’acquisto di questo romanzo l’ho fatto a Senigallia mentre ero lì per una piccola vacanza. Entro in una catena di librerie che non conoscevo e, scusatemi, di cui non ricordo il nome ma nel mezzo della stanza c’era un espositore con l’informazione “ due romanzi a €9,90”. Sia mai che non mi faccia scappare una offerta così allettante visto quanto di solito costano i libri. E come al solito non conoscevo nessuno dei romanzi presenti in quell’espositore. E non avevo nemmeno gli occhiali per leggere bene la trama dietro al romanzo! Beh mi sono affidata all’istinto e ne ho scelti due a caso senza pensarci troppo. L’isola delle camelie era tra questi. Mi era piaciuto molto il colore della copertina e il fatto che i caratteri con cui era scritto non fossero troppo minuscoli. Ho dato una controllata alla mia lista di libri letti e questa volta era tutto a posto così mi sono dedicata all’acquisto.

Ho atteso un pochino prima di iniziarlo…per non annoiarmi troppo alterno romanzi a gialli e thriller e venerdì scorso ho deciso di prenderlo in mano. Come si dice la curiosità è donna così prima di aprire la copertina ho fatto un giretto nel web per vedere i pareri degli altri lettori. Nessuno sembrava molto soddisfatto, i commenti non erano poi così positivi come immaginavo…si parlava di noioso, di descrizioni pesanti e di una trama inconsistente ma quello che compro leggo altrimenti mi sembrerebbe di buttare i soldi che mi guadagno tutti i giorni con tanta fatica. Devo dire che il mio entusiasmo era crollato un po’ in basso ma 265 pagine si affrontano senza problemi e l’ho iniziato.

TRAMA…

Sylvia ha 35 anni ed una vita che molte delle sue conoscenti invidiano tantissimo. Vive in un lussuosissimo appartamento a Monaco, viaggia moltissimo per lavoro, partecipa spesso e volentieri a party esclusivi dove solo persone dell’alta società possono presenziare e ha un marito affascinante che è anche un grande uomo d’affari e che la vuole al suo fianco perché è alla sua altezza. Dormono in camere separate perché hanno orari diversi e per non disturbarsi a vicenda quando devono alzarsi molto presto ma il loro legame agli occhi di tutti sembra molto stabile. Persino Sylvia ha messo da parte la passione per una vita accanto ad una persona ambiziosa quanto lei che comunque sembra apprezzarla.

Un giorno Sylvia viene a conoscenza della morte di sua zia Lucie. Era da tantissimo tempo che non sentiva quel nome anche se da bambina la apprezzava tantissimo ed era sempre felicissima di stare in sua compagnia. Nel cuore di Sylvia c’era ancora una vacanza dove con la zia Lucie si era divertita moltissimo a correre sulla spiaggia e a giocare in mille modi diversi. Poi la sua famiglia non aveva più parlato di lei. Sylvia sapeva che si era sposata ma nulla di più. Di lei aveva perso completamente le tracce anche perché la sua famiglia non voleva nemmeno nominarla e, con il trascorrere degli anni, anche il suo ricordo era svanito.

L’avvocato che ha contattato Sylvia l’ha messa a conoscenza che lei era l’unica erede di sua zia e che le aveva lasciato in eredità una specie di vivaio in Bretagna. Sylvia presa dal suo lavoro e dalle mille cose da fare ha incaricato Holger, suo marito nonché il più esperto immobiliarista in giro, con una procura per venere quell’eredità di cui non aveva assolutamente bisogno e Holger trova immediatamente un acquirente molto interessato. La vendita è imminente sembra che quel luogo sia veramente interessante e la cifra pattuita è molto alta ma Sylvia inizia a pensare ai suoi ricordi. Non riesce a capire come mai Lucie sia sparita dalla sua vita, quella zia che lei amava tanto e che le assomigliava in modo incredibile, e soprattutto come mai avesse lasciato a lei l’intera eredità visto che non la sentiva da moltissimo tempo. In più suo marito Holger era davvero entusiasta di quell’affare d’oro anche se il loro patrimonio era molto ingente e non avevano affatto bisogno di altro denaro visto che ne guadagnavano a palate.

Così, avendo un po’ di settimane di ferie arretrate, Sylvia decide di affittare una automobile e di fare un viaggio in Bretagna a visitare il luogo in cui viveva sua zia. Appena arriva le sembra di entrare in un mondo parallelo al suo. Una isoletta piccola piccola coperta da centinaia di camelie in fiore di ogni forma e colore. Un luogo che, quando al tramonto, le maree sommergono il sentiero che unisce l’isola alla terraferma sembra davvero incantato. Cercando una sistemazione per la notte, visto che oramai la cittadina era inaccessibile fino al giorno dopo, si reca all’unica locanda presente sull’isola. All’inizio viene accolta come una turista, Solenn l’anziana vivaista le mostra la sua stanza, le fa vedere come accendere il fuoco visto che è priva di riscaldamento autonomo e le fa conoscere Mael un floricoltore molto appassionato che le fa fare il giro di tutte le meraviglie presenti in quel luogo.

Sylvia decide di prolungare un po’ il soggiorno per capire meglio cosa legava la zia a quel luogo senza però scoprire ancora la sua vera identità e inizia ad affezionarsi molto a Solenn anche se era molto burbera nei suoi confronti e a provare per Mael una specie di attrazione che era da tanto tempo che non provava più. Inizia a capire che quel luogo è un posto incantato e che nessuno può distruggerlo per costruire un albergo di lusso con tanti campi da golf riservati ai più ricchi e inizia a pensare di non venderlo più. Solenn, dopo aver saputo chi era, anche se se l’era sempre immaginato visto la somiglianza con Lucie, le svela il segreto per cui Lucie era stata bandita dalla sua famiglia e le fa capire quanto quel posto fosse davvero importante per la zia e per lei nonché per tutti quelli che ci lavoravano da tanto tempo per rendere le camelie il fiore più bello di tutti. Ma il marito è irremovibile…ormai ha incassato la caparra per la vendita e non si può tornare indietro…

IL MIO PARERE…

Sarebbe stato veramente difficile per me acquistare questo romanzo se avessi letto la trama nel retro della copertina, non è certo il mio genere e non sarebbe stata la mia scelta ma ora che l’ho finito mi ritrovo a tirare le somme. I personaggi sono tutti ben delineati, la narrazione non è mai pesante e le descrizioni dei luoghi portano il lettore dentro paesaggi molto lontani dall’ordinario ma che possono esistere veramente. Devo svelarvi un segreto io odio i libri pieni di descrizioni, li trovo noiosi e spesso li abbandono perché non riesco mai ad arrivare alla fine ma questo romanzo non l’ho trovato pesante anzi la parte descrittiva mi ha fatto un po’ sognare di essere anch’io in un luogo così lontano dalla mia realtà, di abbandonarmi ai piaceri della natura senza nessun tipo di pensiero e di preoccupazione.

Certo il finale è prevedibile, anche se non è un giallo (e in quelli non indovino mai) avevo già capito a metà romanzo come sarebbero andate le cose ma è una lettura scorrevole che si legge in poco tempo e per trascorrere i pomeriggi sotto il plaid visto che sta arrivando il freddo è un vero toccasana per le persone negative. La speranza, l’amore, il ricordo sono tutti i veri protagonisti di questo romanzo. Ho fatto benissimo a non pensare alle critiche negative e a iniziare questo romanzo. Certo so che non si tratta di un capolavoro della letteratura ma è una bella storia che infonde un po’ di speranza nel cuore a chi ne ha bisogno e poi sognare ogni tanto fa sempre bene.

Io non sono una esperta di libri ma una semplice persona che adora leggere invece che stare ore davanti al computer o alla televisione e devo dire che questo romanzo mi è piaciuto molto e mi ha anche fatto pensare tanto…il denaro serve per vivere ma non si deve diventare succubi di uno stipendio senza apprezzare le piccole cose che ci circondano. Spero di avervi aiutati a scegliere la vostra prossima lettura o a evitarla…dipende dai gusti. Un abbraccio

Romina